Africa, la rotta dimenticata

20 APRILE 2021

L’OIM lancia l’allarme: servono subito fondi per aiutare i migranti nel Corno d’Africa e nello Yemen

Servono almeno 99 milioni di dollari in aiuti. Servono subito, perché la situazione è sempre più grave. Questo l’appello lanciato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), con il Regional Migrant Response Plan 2021-2024, un documento che pone l’attenzione sulla rotta migratoria tra Yemen e Corno d’Africa.

È una rotta molto pericolosa, in un braccio di mare difficile, con persone in fuga da persecuzioni e conflitti, verso una terra a sua volta lacerata da una guerra feroce.

L’OIM, assieme ai governi regionali e a 38 paesi partner, hanno lanciato un appello urgente: servono almeno 99 milioni di dollari in aiuti per oltre mezzo milione di migranti vulnerabili nel Corno d’Africa e nello Yemen. Molti di quelli che hanno bisogno di aiuto urgente sono rimasti bloccati lungo la rotta dal Corno d’Africa allo Yemen.

La dichiarazione dell’agenzia delle Nazioni Unite ha osservato che: “Questi fondi sono necessari per il primo anno di un piano di quattro anni per affrontare le terribili sfide umanitarie, i diritti umani e la sicurezza dei migranti nella regione. Una volta soddisfatti, i fondi raccolti assisteranno le comunità locali nei paesi colpiti, anch’essi impattati dall’emergenza”.

Secondo l’OIM: “Ogni anno, decine di migliaia di migranti nella regione lasciano paesi come l’Etiopia e la Somalia, e altri, in cerca di lavoro e opportunità di impiego per sfuggire alla povertà, agli effetti del cambiamento climatico, ai conflitti violenti e alla discriminazione. Molti intraprendono viaggi pericolosi pieni di rischi e affrontano situazioni che mettono a rischio la vita durante il viaggio. Non hanno accesso a cibo, acqua, riparo e cure mediche. Ogni anno i migranti muoiono di fame e disidratazione lungo la strada. Molti altri sono esposti a violazioni dei diritti umani, tra cui arresti e detenzioni arbitrarie, tortura e violenza sessuale e di genere. Oltre ad affrontare lo stigma, la discriminazione e la xenofobia, i migranti affrontano continuamente varie forme di sfruttamento da parte di trafficanti e contrabbandieri. Quasi 700 migranti sono attualmente bloccati e hanno bisogno di aiuto a Gibuti, e più di 900 in Somalia. Nello Yemen, il numero è molto più alto: 14.500 uomini, donne e bambini, molti dei quali non accompagnati”.

L’OIM, nel documento, ha sottolineato come la pandemia di COVID-19 ha “peggiorato tutte queste condizioni. I migranti sono stati licenziati sommariamente dai loro posti di lavoro, lasciando loro e le loro famiglie a carico in condizioni ancora peggiori di quelle in cui si trovavano prima di iniziare il viaggio. I fondi di questo appello per raccogliere 99 milioni di dollari aumenteranno le possibilità dei migranti di poter tornare a casa e di essere reintegrati con successo nelle loro comunità. Verrà anche dato sostegno alle comunità d’origine per affrontare i fattori trainanti della migrazione ‘irregolare’, rafforzare la capacità dei governi della regione di fornire sostegno umanitario e migliorare ulteriormente il coordinamento delle organizzazioni umanitarie, così come una migliore gestione della migrazione sulla rotta”, si legge nel Regional Migrant Response Plan 2021-2024.

Il quadro regionale è drammatico: il conflitto in Yemen ha causato la morte di almeno 230.000 persone, secondo le Nazioni Unite, mentre in Etiopia la recente escalation del conflitto tra il governo centrale e la regione del Tigray ha causato esecuzioni di massa e violazioni dei diritti umani, mentre la situazione di sicurezza della Somalia, ormai dagli anni Novanta, è molto fragile.

A questo contesto politico, si aggiunge il cambiamento climatico, che è particolarmente grave nella regione del Corno d’Africa, dove la crisi idrica è sempre più pressante. Per finire, nell’attraversamento del tratto di mare verso lo Yemen sono almeno 1.314 le persone che hanno perso la vita dal 2014 secondo il Missing Migrants Project delle Nazioni Unite.

LINK

di Christian Elia