31 MAGGIO 2021
Passando per Maribor potreste restare colpiti da una casa, anche se la città ha molto da offrire al visitatore. Una casa, però, è diversa dalle altre.
Vi potrebbe colpire non per l’architettura particolare, o per un colore eccentrico, ma per l’umanità che vedrete entrare e uscire dalla sua porta, per le feste che popolano il suo cortile, per le voci che parlano lingue differenti, per i bambini che giocano tra mille colori.
Benvenuti all’Integration House, il luogo che accoglie quelli che chiedono di restare, quelli che sono di passaggio, quelli che portano una storia complicata e hanno bisogno di aiuto, dopo aver percorso tanta strada.
L’Integration House dipende dall’Ufficio governativo per il sostegno e la cura dei migranti (UOIM) del governo sloveno. Alloggio, vitto, corsi di lingua, corsi di formazione. Qui sostano le famiglie che hanno presentato, alla Slovenia, una richiesta di protezione internazionale.
Un problema che attraversa tutta l’Europa, oltre quello di una gestione dei flussi migratori sempre emergenziale, è quello delle lunghe attese per conoscere l’esito della domanda dei richiedenti asilo.
La casa di Maribor si occupa proprio di questo tempo sospeso, spesso molto complesso per persone che arrivano già da viaggi lunghi, estenuanti, costosi e spesso costellati di traumi. Nella casa, al sicuro, al riparo, possono rendere quel tempo di attesa utile, studiando la lingua, ricevendo assistenza medica e psicologica, cercando la casa che accoglierà la loro nuova vita, cercando un lavoro.
L’Integration House di Maribor è stata ufficialmente aperta nel 2007, dopo la ristrutturazione dell’edificio. Un palazzo che, a sua volta, ha una storia da raccontare.
Negli anni Novanta la ex Jugoslavia esplode in un conflitto terribile. La Slovenia dichiara al sua indipendenza e affronta un breve conflitto, per fortuna meno devastante di quelli in altre repubbliche della regione, ma comunque ancora oggi molto vivo nel ricordo della popolazione.
Quando, soprattutto in Bosnia-Erzegovina, il conflitto s’infiamma, la Slovenia diventa un luogo di accoglienza per i profughi che, solo fino a pochi mesi prima, erano tutti cittadini dello stesso Stato.
Oggi chi arriva all’Integration House ha fatto molta più strada: Afghanistan, Siria, Iraq. Lo spirito della casa, però, è rimasto lo stesso; accoglienza, sostegno, cura. Oggi sono 26 i mini appartamenti ricavati nell’edificio, uno per ogni nucleo familiare ospitato.
L’istituzione di questa casa è un passo avanti nel sistema europeo dell’accoglienza. Perché chi risiede nell’Integration House, a Maribor, ha già ottenuto il riconoscimento del suo diritto alla protezione internazionale, solo che spesso – in molti paesi europei – queste persone restano per strada per la mancanza di un sistema capace di integrarli.
In questo caso, invece, fino a un anno, più altri sei mesi se una commissione lo concede, queste persone hanno il tempo di preparare la loro nuova vita e, se ne hanno diritto, a ricongiungersi con le loro famiglie.
Maribor è una città affascinante e vitale, che offre molte occasioni per divertirsi e per partecipare ad eventi culturali. Mentre passeggiate per Maribor, fate una sosta davanti a questa casa, per pensare a come accogliere e aiutare è parte di quell’idea di Europa nella quale dovremmo riconoscerci tutti.