15 DICEMBRE 2020
Human Rights Watch lancia l’allarme per il centro di Mavrovouni, a Moria, sull’isola di Lesbo
Secondo Human Rights Watch, sarebbero migliaia i richiedenti asilo, gli operatori umanitari e il personale internazionale che potrebbero essere a rischio di avvelenamento da piombo nel nuovo campo per migranti sull’isola greca di Lesbo. Il campo è stato costruito su un ex poligono di tiro militare dopo l’incendio del campo di Moria.
“I poligoni di tiro sono comunemente contaminati dal piombo delle munizioni”, afferma Human Rights Watch (HRW), in un rapporto pubblicato l’8 dicembre scorso. Il documento sostiene che le autorità greche “non hanno condotto test completi rispetto alla presenza di piombo o alla bonifica del suolo prima di spostare i migranti sul sito, il campo di Mavrovouni, nel settembre 2020”.
Il campo di Mavrovouni è stato utilizzato per la prima volta come poligono di tiro nel 1926, secondo HRW, e ha cessato l’uso militare solo nel settembre 2020, quando il sito è stato convertito in un campo provvisorio per migranti ed è diventato noto come “il nuovo campo di Kara Tepe”.
HRW afferma che sul sito potrebbero esserci ancora “proiettili di mortaio inesplosi e munizioni per armi leggere che potrebbero ferire o uccidere se maneggiati”. HRW afferma di aver ricevuto fotografie scattate da migranti di militari greci che cercavano munizioni inesplose dopo che si erano già trasferiti sul sito.
Belkis Wille, ricercatore senior di HRW, tra gli autori del rapporto, ha chiesto alle autorità greche di “condurre prontamente una valutazione completa dei livelli di piombo nel suolo e di renderne noti i risultati”.
Wille ha aggiunto che mettere ” è inconcepibile che migliaia di adulti e bambini migranti, insieme agli operatori umanitari, siano su un ex poligono di tiro senza che siano state prese le misure necessarie per garantire che non siano esposti al piombo tossico”.
HRW non è stata in grado di condurre una propria ricerca in loco o di analizzare i livelli del suolo, ma le loro preoccupazioni si basano su interviste a quattro migranti che vivono nel campo, due operatori umanitari, un impiegato del ministero dell’immigrazione greco e quattro esperti medici e ambientali.
HRW ha anche esaminato “i risultati scientifici di ricerche sul rischio di contaminazione del suolo da piombo nei poligoni di tiro e la ricerca medica sui rischi sanitari dell’avvelenamento da piombo”.
Nel rapporto HRW denuncia di aver anche “analizzato foto e video del sito e immagini satellitari per confermare la posizione del poligono di tiro”.
La maggior parte dei migranti ha iniziato a trasferirsi nel campo da metà a fine settembre, dopo che un incendio ha distrutto il campo di Moria a Lesbo. HRW dice che il ministero dell’immigrazione greco ha poi iniziato “importanti lavori di ristrutturazione” alla fine di novembre nel campo di Mavrovouni. Per HRW, questi lavori di costruzione “potrebbero impattare un terreno contaminato da piombo, esponendo ulteriormente residenti e lavoratori a gravi rischi”.
I lavori di costruzione sono stati intrapresi per portare l’elettricità e l’acqua al campo e ridurre così il rischio di inondazioni delle tende dove sono alloggiati i migranti e i richiedenti asilo.
Il campo di Mavrovouni ospita attualmente circa 7.517 persone provenienti – in maggioranza – dall’Afghanistan e dalla Siria e, secondo il ministro dell’immigrazione greco Noits Mitarakis, si tratta di una soluzione temporanea in attesa della costruzione del nuovo campo, che dovrebbe essere operativo a settembre 2021.
Lo stesso ministro Mitarakis ha commentato il rapporto di HRW affermando che non c’è “nessuna contaminazione da piombo” al campo, ma HRW ha commentato che “non ha fornito alcuna prova a sostegno di tale affermazione”.
Tuttavia, il governo greco e la Commissione Europea hanno accettato di condurre un’analisi del terreno sul sito entro la metà di dicembre. La metodologia di tale analisi, le aree da testare o la natura esatta dell’analisi “non è stata rivelata”, ha detto HRW.
Secondo HRW, il piombo presente nel terreno a causa dei residui di proiettili “può diffondersi nll’aria, soprattutto in condizioni di siccità e vento, che spesso esistono a Lesbo”. Il piombo è uno dei metalli pesanti che si è dimostrato “altamente tossico per gli esseri umani quando viene ingerito o inalato”. È particolarmente problematico per i bambini e le donne in gravidanza.
Il 19 novembre le autorità greche hanno dichiarato a HRW che 2.552 persone nel campo erano bambini, di cui 997 sotto i 5 anni e che c’erano 1.668 donne nel campo, 118 delle quali ” incinte di cinque o più mesi”.
HRW aggiunge che il piombo si degrada lentamente e “può rimanere pericoloso per decenni”, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Alcuni migranti hanno inviato a HRW foto di munizioni che hanno trovato nel terreno vicino alle loro tende. Una di queste includeva “un proiettile di mortaio intatto da 60 mm. […] Il mortaio può esplodere se viene mosso”.
HRW ha chiesto alle autorità greche di fornire “analisi del sangue e cure gratuite ai residenti del campo, agli operatori umanitari, alla polizia e ad altri che potrebbero essere stati esposti”. Hanno detto che i test dovrebbero dare la priorità ai bambini e alle donne in età riproduttiva. Chiunque sia stato esposto dovrebbe essere “trasferito in un luogo sicuro”. HRW ha anche suggerito di spostare le persone sulla terraferma piuttosto che “trattenere i richiedenti asilo sull’isola” in queste condizioni.
“Il diritto alla salute e il diritto a un ambiente sano sono sanciti dal diritto internazionale e dalla costituzione greca”, ha dichiarato HRW, che invita i membri del parlamento greco a “prestare attenzione ai timori di una possibile contaminazione da piombo nel campo di Mavrovouni e a valutare il rispetto da parte del governo greco degli obblighi previsti dal diritto nazionale, europeo e internazionale”.
Inoltre, HRW chiede all’UE di “sollecitare le autorità greche” per effettuare test di contaminazione da piombo sulle persone nel campo e per analizzare il terreno del sito e fare un’inchiesta per scoprire “quali dipendenti del governo sono stati coinvolti nell’approvazione del sito, in che misura sapevano o avrebbero dovuto sapere del rischio di contaminazione da piombo, perché hanno deciso di spostare le persone sul sito, […] e perché nonostante le molteplici preoccupazioni sulla contaminazione da piombo […] hanno dato il via libera ai lavori di costruzione [intrapresi alla fine di novembre]”.
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di Christian Elia