È salpata il 4 ottobre scorso dal porto di Augusta e si chiama Mediterranea. Una nuova flottiglia, sostenuta da una piattaforma di diverse realtà e associazioni della società civile, con alcuni parlamentari come garanti, è impegnata da alcuni giorni in una missione di monitoraggio, racconto e denuncia di quanto avviene a largo delle coste italiane. Una missione italiana, in quanto affidata a un rimorchiatore, il «Mare Ionio», battente bandiera nazionale.
Il progetto è «una missione di monitoraggio». L’imbarcazione sarà in mare «per testimoniare e denunciare ciò che accade, nel rispetto delle leggi internazionali e del mare, comprese quelle che impongono, ove necessario, il salvataggio della vita umana», come hanno spiegato i promotori dell’iniziativa anche in un editoriale sul Guardian.
La nave, lunga 37 metri, larga 9, ha un equipaggio di 11 persone. Oltre a questa imbarcazione, nell’ambito dello stesso progetto è partito un veliero in cui sono ospitati vari giornalisti pronti a documentare quanto accade in mare.
Attualmente, quindi, in mare ci sono quattro navi, di cui una battente bandiera italiana, che è la suddetta Mare Jonio, adibita al search and rescue (ricerca e soccorso); altre due barche in affitto, con giornalisti e attivisti a bordo, battenti bandiera spagnola, e infine l’Astral, nave della ONG Open Arms, adibita anch’essa alle operazioni di salvataggio assieme all’aereo di ricognizione Colibrì di Pilotes Volontaires.
Dopo il caso dell’Acquarius e della Diciotti, infatti, non esistono più altre navi di soccorso vere e proprie.
Intanto, quasi 900 migranti sono morti negli ultimi quattro mesi. E il mese scorso si è registrato il tasso di mortalità più alto di sempre nel Mediterraneo: quasi il 20% di chi è partito a settembre risulta morto o disperso. Secondo i dati diffusi recentemente dall’Istituto Ispi sono cioè calate fortemente le partenze dalla Libia ma mediamente muoiono nel Mediterraneo 8 migranti ogni giorno.
Ieri, martedì 16 ottobre, dopo 12 giorni di navigazione, i promotori di Mediterranea hanno tenuto una conferenza stampa a Palermo, per raccontare la prima missione svolta nel Mediterraneo centrale.
Qui il report e il video completo del press meeting svoltosi nel capoluogo siciliano.