Turingia

Germania 51.619 / 11.068

“Pietro Pinto, il coordinatore del progetto SnapShots, mi ha chiamato durante la fase di candidatura per il DEAR di EuropeAid nell’estate 2016 per chiedermi se Eine Welt Netzwerk Thüringen (One World Network Thuringia, EWNT) e la città di Jena volevano unirsi al progetto. Ci conoscevamo da un altro progetto DEAR, che affrontava altri temi, e abbiamo accettato subito”, racconta Tim Strähnz, Projektkoordinator & Fachpromotor Agenda 2030 in Thüringen per EWNT”.

“EWNT è la rete di politica di sviluppo della Turingia e l’attore centrale per i temi e le questioni di politica di sviluppo nella regione. Nasce nel 2005 e attualmente abbiamo circa 40 membri che sono coinvolti nel lavoro di One World in Turingia come associazioni o come individui oppure come iniziative collettive – spiega Tim – Ci impegniamo per la giustizia mondiale e lo sviluppo sostenibile globale. Come rete a livello statale per la politica di sviluppo, contribuiamo a questo in modo orientato al benessere pubblico con un lavoro educativo, informativo e di rete e ci vediamo come un’interfaccia tra la società civile e la politica. In questo modo, rafforziamo gli attori del lavoro della Turingia One World, rendiamo visibile l’impegno della società civile, promuoviamo la partecipazione sociale attiva e sensibilizziamo le persone ai temi della politica di sviluppo. La nostra rete favorisce il collegamento e la cooperazione degli attori di One World e di altre istituzioni della società civile e del governo, rafforzando il loro lavoro con servizi di formazione e di consulenza e siamo il primo contatto per le persone che sono interessate al lavoro per lo sviluppo sostenibile globale in Turingia. Con i nostri progetti educativi e informativi e la biblioteca specializzata per la politica di sviluppo e l’apprendimento globale, l’EWNT, i nostri membri e partner danno un importante contributo per sensibilizzare le persone alle questioni globali e per rafforzare le loro competenze per modellare responsabilmente il mondo globalizzato”.

Quale era l’interesse di EWNT verso il progetto Snapshots, quali erano le aspettative? “Per me era importante usare il progetto per rendere le persone in Turingia consapevoli della situazione dei rifugiati nei loro paesi d’origine, ma ancora di più delle circostanze disumane che accompagnano la loro fuga. Soprattutto, volevamo affrontare la mancanza di solidarietà di molti paesi europei nell’accettare le persone che cercano rifugio e protezione o semplicemente una vita con una prospettiva per sé stessi e le loro famiglie nel Nord globale – risponde Tim – Secondo me è un grande problema della politica migratoria europea quello che i paesi alle frontiere europee siano lasciati soli di fronte all’accoglienza e all’alloggio dei rifugiati e che la gente soffra e addirittura muoia. In questo modo, abbiamo voluto promuovere una maggiore comprensione per la fuga e la migrazione nella nostra regione e fare una campagna per una maggiore disponibilità ad accogliere e ospitare i rifugiati nelle nostre comunità”.

Come si potrebbe raccontare Jena, e la Turingia, quando si parla di solidarietà, memoria, rete tra i territori d’Europa?

“Parlare della regione della Turingia in generale è molto difficile. Ci sono persone in molte parti della Turingia che hanno mostrato solidarietà con i rifugiati fino ad oggi e hanno lavorato volontariamente o professionalmente per sostenerli e integrarli – racconta Tim – Questo è avvenuto soprattutto nelle città più grandi, ma anche nelle aree rurali più piccole e nelle regioni lungo l’ex confine interno della Germania, dove il ricordo della divisione tedesca e la pericolosa fuga ad essa associata è ancora molto presente. Ma bisogna anche ammettere che ci sono molte aree in Turingia dove la gente ha un atteggiamento molto ostile verso i migranti e i rifugiati e dove si verificano continuamente attacchi razzisti. Anche l’aumento dei voti per i partiti populisti di destra è un segnale nella nostra regione dal 2015 e con esso e con esso è diminuito l’interesse di molte persone per il mondo fuori dalla Turingia, e quindi anche per l’Unione Europea”.

Un progetto come Snapshots come è riuscito a inserirsi in questo dibattito?

“Penso che siamo riusciti ad aprire di nuovo un po’ quella finestra sul mondo e siamo riusciti a concentrarci di più sulla situazione ai confini dell’Ue e a lavorare insieme ai partner di tutta Europa su un tema importante come questo. Siamo stati anche in grado di sostenere il lavoro dei partner in Turingia che si stanno battendo in difesa dei diritti, con la partecipazione e l’articolazione politica dei migranti e dei rifugiati. Inoltre, con l’aiuto di Snapshots From The Borders, siamo stati anche in grado di sensibilizzare sulla situazione dei rifugiati durante la pandemia di Covid-19 attraverso il nostro global-corona.blog – racconta Timin negativo, invece, il collegamento tra la nostra storia tedesca di fuga e migrazione con la situazione attuale dei rifugiati e il loro destino sarebbe stato molto interessante da sviluppare di più. Eravamo già in grado di fare i primi passi con la nostra mostra e i relativi eventi nelle scuole, ma il Covid-19 purtroppo ha messo i bastoni tra le ruote. Spero davvero che saremo in grado di esplorare l’argomento in modo più approfondito in futuro, forse con i partner dei paesi dell’ex cortina di ferro in Europa”.

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