Straß in Steiermark
Austria 46.756 / 15.620“Ho iniziato a lavorare per questo progetto il 6 maggio 2018. Il mio primo contatto è stato il kick off meeting a Lampedusa. È stata una grande esperienza incontrare tutti i partner di questo progetto propio a Lampedusa e iniziare a lavorare insieme“, racconta Michaela Rauscher, che lavora alle politiche sociali del comune di Straß in Steiermark, in Austria.
“Mi aspettavo che potessimo avere uno scambio e imparare gli uni dagli altri sul complesso argomento della migrazione e dell’integrazione e ci sono così tanti momenti che sono stati interessanti – racconta Michaela – La visita a Östersund, l’incontro a Bruxelles o gli eventi online che abbiamo fatto. Ognuno di essi è stato interessante e sono felice di aver potuto partecipare”.
Straß in Steiermark è un comune austriaco di 4900 abitanti nel distretto di Leibnitz, in Stiria.
Il 1º gennaio 2015 ha inglobato i comuni soppressi di Obervogau, Spielfeld e Vogau assumendo il nome di Straß-Spielfeld, ma dal 1º gennaio 2016 è tornato ad adottare quello di Straß in Steiermark.
La Stiria è una regione storica di confine: la Slovenia è a un passo e lo scambio tra le frontiere è sempre stato normale da queste parti, una regione che è considerata il cuore verde dell’Austria e della produzione di vino e di mele. Ma dal punto di vista della solidarietà, della memoria, e del networking tra i territori d’Europa come potremmo raccontare Straß in Steiermark?
“A causa dell’orientamento politico di destra, dal mio punto di vista, la gente del nostro territorio per quanto riguarda la solidarietà non riesce a fare abbastanza, soprattutto se si pensa alle persone della regione meridionale in Europa come Lampedusa, Lesbo, Salonicco”, racconta Michaela. “Durante la pandemia il tema della migrazione e dell’integrazione non è stato il tema più importante. E la cosa più difficile è che l’argomento migrazione non era così importante nella nostra regione prima o era solo usato dai partiti di destra quando veniva fuori come argomento di conflitto politico. È difficile incoraggiare nuove persone, perché non erano interessate prima e non cambieranno idea, a causa di questo clima politico. Le persone che erano già impegnate, lo sono ancora di più e lavorano per aiutare i richiedenti asilo/ migranti”.
In questo clima credi che il progetto Snapshots è riuscito a dare un contributo positivo?
“Con l’aiuto del progetto Snapshots e con il lavoro di Südwind abbiamo potuto sostenere un nuovo programma radiofonico con i migranti e pubblicare un libro sulle esperienze vissute da tante persone al confine durante il 2015 e questa è stata una grande esperienza”.
Il programma radiofonico, che si può ascoltare a questo link, come il libro, che si può vedere a questo link sono due prodotti che nascono dalla collaborazione tra l’amministrazione di Straß in Steiermark e Südwind, organizzazione fondata nel 1979, che applica l’esperienza unica di sviluppo internazionale che ha acquisito sia al suo lavoro di insegnamento, in particolare “Global Learning”, sia al suo lavoro di PR e di campagne. Una rete di partner e di uffici regionali permettono a Südwind di agire
a livello locale, regionale, nazionale e internazionale, collaborando con organizzazioni e istituzioni nei settori dello sviluppo internazionale, dell’educazione, dell’ambiente, della cultura e delle questioni sociali, così come con diverse reti della società civile e importanti figure politiche.
“Dal mio punto di vista”, conclude Michaela, “il progetto e la campagna di sensibilizzazione non hanno prodotto molta consapevolezza nelle persone che potrebbero essere interessate, ma che non siamo riusciti a raggiungere. Siamo rimasti nella nostra zona di comfort, ma non smetteremo di provarci”.