Siamo tutti sulla stessa barca
A Lampedusa, dal 30 settembre al 3 ottobre 2021, si è tenuto il più grande evento europeo sul tema del fenomeno migratorio rivolto alle studentesse e agli studenti italiani ed europei. Siamo tutti sulla stessa barca è il titolo scelto per questa commemorazione che si lega anche al progetto Snapshots from the Borders, che in quattro anni ha coinvolto oltre 35 partners tra istituzioni locali e realtà della società civile in 14 paesi europei, per fare del 3 ottobre la Giornata Europea della Memoria e dell’Accoglienza, perché non accadano mai più tragedia come quella del 2013.
Il 3 ottobre 2013, infatti, a pochi chilometri dall’isola di Lampedusa, 368 persone persero la vita in uno dei naufragi più tragici: le iniziative, però, hanno voluto ricordare anche le oltre 22.000 persone che da allora hanno perso la vita in mare.
Il Comune di Lampedusa e Linosa, capofila del progetto Snapshots, è stato tra gli organizzatori con il Comitato 3 ottobre insieme all’Istituto Omnicomprensivo L. Pirandello di Lampedusa, il C.P.I.A. di Agrigento, il Liceo Scientifico – musicale – coreutico G. Marconi di Pesaro.
L’iniziativa è stata insignita della Medaglia della Presidenza della Repubblica italiana e gode dell’Alto Patronato del Parlamento europeo.
Gli eventi che hanno interessato l’isola hanno visto coinvolte 60 scuole, 350 studenti accompagnati da 93 docenti di 20 paesi europei (Italia, Bosnia, Croazia, Lettonia, Austria, Ungheria, Portogallo, Grecia, Romania, Spagna, Slovacchia, Germania, Belgio, Slovenia, Francia, Danimarca, Olanda, Inghilterra, Cipro, Estonia).
Il primo appuntamento è stato al Memoriale “Nuova Speranza”, in Piazza Piave, all’orario del naufragio del 2013: le 03.15. I nomi di tutte le vittime del naufragio, oggi, sono omaggiati grazie alla determinazione di Vito Fiorino, che in mare quella notte salvò molte vite, e al sostengo di Snapshots. Tra i presenti, oltre ai sopravvissuti di quella notte e alle famiglie delle vittime, anche le donne tunisine – madri, sorelle e figlie – di giovani migranti morti o scomparsi nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo, che lottano quotidianamente per conoscere la verità e perché cessino le stragi. Anche una coperta della solidarietà, che ha unito Bergamo e la piana di Gioia Tauro, è stata portata al memoriale.